Comunichiamo con la moda del ventaglio….

Il VENTAGLIO l’ho sempre amato, mia mamma lo usa da una vita e devo dire che conferisce un’aria molto aristocratica. Negli ultimi due anni lo utilizzo anche io e confesso che non riesco a farne a meno, lo trovo l’unico metodo rapido, sicuro ed economico per stare freschi…sarà che odio l’aria condizionata! E’ un oggetto leggero e simpatico che usato in ogni contesto diventa anche un accessorio moda, infatti è molto trendy e chic tirare fuori dalla borsetta un ventaglio colorato. Inutile dirvi che ne posseggo di tutti i colori, fantasia e tinta unita!  CURIOSA come sono, ho voluto sapere come nasce questo oggetto così semplice ma tanto utile, e allora eccomi su Wikipedia ad erudirmi:

 

il flabélum o ventaglio alto proviene dalla più remota antichità egizia ed asiatica. I cinesi già usavano dei ventagli rigidi in bamboo nel II secolo a.C.  ma il  ventaglio pieghevole venne inventato dai giapponesi nel VII secolo, e sembra che vennero ispirati dal meccanismo dell’ala del pipistrello. In Europa si conosce dalla fine del XV secolo dopo la sua importazione dalla Cina, portato dai portoghesi che avevano aperto rotte commerciali fino in Estremo Oriente. Arrivato in Francia da Caterina De’ Medici, diventò anche l’oggetto favorito e inseparabile  di Elisabetta I d’Inghilterra. Prodotto essenzialmente in Francia, Inghilterra, Paesi Bassi ed Italia, divenne all’inizio un oggetto aristocratico ed artistico, successivamente il suo uso si estese a tutti gli strati sociali, da una parte divenne sempre più elaborato, destinato ad essere esibito in grandi feste oppure appeso alle pareti come oggetto decorativo, dall’altra divenne più standardizzato, leggero e resistente per l’uso estivo quotidiano. Nel XVIII secolo l’artigiano francese Eugène Prost si trasferisce in Spagna, che ne divenne uno dei principali produttori mondiali, in concorrenza con francesi e italiani

Continuando a spulciare su Wikipedia scopro che esiste anche un vero e proprio LINGUAGGIO DEL VENTAGLIO:

Nel secolo XIX e ad inizio del secolo XX, in Francia e Spagna il ventaglio si trasformò in uno strumento di comunicazione ideale in un momento nel quale la libertà di espressione, di circolazione e di socializzazione con l’altro sesso, delle donne era stata fortemente limitata. Alcuni fabbricanti di ventagli sembra che abbiano codificato e diffuso la nozione di questo tipo di messaggi, per aumentarne la mania ed incrementarne le vendite.

I principali gesti ed i significati corrispondenti che diedero luogo a quella che venne denominata la lingua del ventaglio, sono:

Sostenerlo con la mano sinistra di fronte al viso: vorrei conoscerti.

Coprirsi per un po’ l’orecchio sinistro: vorrei che tu mi lasciassi in pace.

Lasciarlo scivolare sulla fronte: sei cambiato. c

Muoverlo con la mano sinistra: ci osservano.

Cambiarlo alla mano destra: ma come osi?

Lanciarlo con la mano: ti odio!

Muoverlo con la mano destra: voglio bene ad un altro!

Lasciarlo scivolare sulle guance: ti voglio bene!

Mostrarlo chiuso e fermo: mi vuoi bene?

Lasciarlo scivolare sugli occhi: vattene, per favore.

Far scivolare un dito dell’altra mano sui bordi: vorrei parlarti.

Appoggiarlo sulla guancia destra: si.

Appoggiarlo sulla guancia sinistra: no.

Aprirlo e chiuderlo lentamente e ripetutamente: sei crudele!

Abbandonarlo lasciandolo appeso: rimaniamo amici .

Sventagliarsi lentamente: sono sposata.

Sventagliarsi rapidamente: sono fidanzata.

Appoggiarsi il ventaglio sulle labbra: baciami!

Aprirlo molto lentamente con la destra: aspettami.

Aprirlo molto lentamente con la mano sinistra: vieni e parliamo.

Colpirsi la mano sinistra con il ventàglio chiuso: scrivimi.

Chiuderlo a metà sulla destra e sulla sinistra: non posso.

Aperto massimamente ma coprendo la bocca: sono single.

Avete capito amici? Impariamo il linguaggio del ventaglio e torniamo alla comunicazione e al corteggiamento di una volta…

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  1. Alessandro Casula 6 luglio 2012

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